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Esiste l'Infinito, e nell'Infinito esistono gli Opposti. E la forza che si scatena tra gli Opposti fa turbinare e mutare l'Infinito, cosicché dall'Infinito scaturiscono Tutte le Cose. Un po' sopra le righe, lo ammetto. Ma ho un debole per i presocratici, ed è molto difficile parlare di CyberSix senza che riaffiori costantemente l'argomento della dualità - tanto vale cominciare da un solido punto di partenza. CyberSix è costellato di strutture binarie, coppie in opposizione, dipoli semantici, ossimori incarnati. Regina dei contrari è senz'altro la protagonista: la sua vita è costellata di divisioni e contrapposizioni volutamente enfatizzate (la vita prima, una di cinquemila identici in mezzo alla giungla equatoriale; la vita dopo, in solitudine assoluta nella metropoli - l'egocentrico "padre cattivo" ariano; l'umile "padre buono" di pelle nera - e si potrebbe continuare); la sua stessa natura è una contrapposizione di umano e artificiale, di uomo e donna, di angelo e mostro; e, classicamente, i suoi sentimenti più profondi si possono riassumere in un odi et amo.
Ma la dualità non è solo nella tragedia: Trillo mette in scena degli ottimi duetti comici, specie in campo "nemico". Un complesso gioco delle parti si scatena fra l'autoritario Von Reichter e il servile Krumens, e fra questi e le loro controparti dall'aspetto infantile, Joseph e Helmut, in cui il rapporto di forza sembra invertito (lo stesso Joseph è un altro concentrato di contrari, corpo da infante e perversioni adultissime, alleato e nemico di Von Reichter e di Cybersix, a seconda delle occasioni). L'esplicito dualismo "buoni-cattivi" (in cui esiste una zona grigia, ma che in genereale sono gen distinti e riconoscibili) mette in luce un ulteriore livello di contrapposizione di opposti. Sul piano narrativo, la storia di Trillo va avanti su due binari che a tratti, anche significativi, si incrociano. C'è il versante della protagonista, tragico e introspettivo, e il dipanarsi delle trame del Doktor Von Reichter, presentato con tanta leggerezza, in forma di farsa, che anche l'abominio più orrendo passa come acqua sotto un ponte; è solo quando entra in scena CyberSix, filtro umano della disumanità che la circonda, che la farsa diventa tragedia, che i corpi morti hanno improvvisamente un nome e un passato, il dolore diventa palpabile. CyberSix è la vita nella finzione, l'anima nella macchina impietosa di Von Reichter e di Meridiana. |
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