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Qualcuno ha detto, a proposido delle colonne portanti della DC Comics, che "Metropolis è New York di giorno, Gotham è New York di notte". Meridiana è un po' peggio. Meridiana è il confine di un nuovo e peggiorato Inferno. La sua luce è inverno artico, il suo mezzogiorno è un crepuscolo livido. Le sue vette sono i doccioni di cattedrali sconsacrate e le cime di palazzi il cui decadimento comincia con la posa della prima pietra. Il suo cuore è fogna, il suo respiro è fetido, la sua anima è corrotta, i vicoli ricolmi di feccia e i palazzi di feccia vestita meglio. Meridiana ha già dentro di sè lo stessa Presenza di Male e di Tenebra di cui è invasato Von Reichter - viene da chiedersi perché mai voglia prendersi il disturbo di impadronirsene con la forza o la frode. Se fosse una donna, potrebbe facilmente sposarla. Gotham ha un crociato della giustizia a vegliare su di lei. Certa gente ha tutte le fortune. Meridiana si deve arrangiare col poco che riceve in dono: una donna / creatura che ripulisce le strade dal cancro di Von Reichter solo perché non ha alternative; un disordinato miscuglio di diseredati e poaladini delle cause perse che per amore, amicizia, lussuria o fatalità si trovano a cozzare contro il male e il marcio della città. La tenue resistenza dei ribelli per caso.
Eppure in uno scenario così desolante resta nei protagonisti la forza di affrontare, lottare, sperare. Speranza e disperazione, mano nella mano. |
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