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1: La Maison Ikkoku riflette una tipica soluzione abitativa per persone con scarsi mezzi assai diffusa nelle metropoli giapponesi: piccole stanze con bagno in comune e senza acqua calda corrente. Il disagio per la mancanza dell'acqua calda viene superato con l'utilizzo dei bagni pubblici disseminati ovunque sul territorio giapponese, idea magari terrificante per un italiano ma assolutamente normale per un giapponese (nello stesso fumetto infatti i protagonisti assai spesso si recano in tali strutture). In più le situazioni di convivenza coatta, senz'altro scomode, si rendono spesso necessarie per i salatissimi affitti degli appartamenti e per la consuetudine di pretendere i primi sei mesi di affitto anticipato, quattro dei quali sono a perdere.
3: A differenza del resto del mondo, in Giappone il fumetto gode di una popolarità immensa, copre molti generi e di conseguenza si assicura così un bacino di utenza molto ampio. Ovviamente tale diffusione capillare garantisce ottimi profitti agli autori di manga: un disegnatore agli esordi può anche guadagnare 60.000 dollari l'anno! In sintesi le possibilità di emergere sono buone, però in caso di fallimento il prezzo da pagare è altissimo. La rigidità gerarchica e sociale giapponese non concede agli artisti manga mancati grandi possibilità in altri ambienti lavorativi, bollandoli irreversibilmente come falliti. 4: Maison Ikkoku ebbe un successo incredibile, arrivando a vendere l'ottanta per cento in più rispetto a Uruseiyatsura, dal quale si discostava per parecchie caratteristiche anche a detta della sua autrice: "Le differenze tra le due serie sono nel personaggio prinicipale, in Uruseiyatsura è quello che vorremmo essere, in Maison Ikkoku è quello che potremmo essere. Scrivere Maison Ikkoku è stato come srotolare un lungo gomitolo di filo, bisognava procedere passo per passo, un piano sull'altro. Scrivere Uruseiyatsura invece è stato assolutamente imprevedibile, non sapevo neanche io in che direzione sarei finita". La serie Maison Ikkoku é stata pubblicata in Italia dalla Star Comics sui nn. 91-118 della testata Neverland (27 volumetti, £ 3500 cad.). Ne esiste una precedente edizione, con diverso adattamento e traduzione, ad opera della Granata Press, che purtroppo é rimasta incompleta. Infine si consigliano caldamente anche gli splendidi episodi del cartone animato tratto dal fumetto (in Italia noto con il titolo Cara Dolce Kyoko), nonché i CD contenenti tutte le bellissime musiche originali. Articolo di Daniele "Fosforo" Cerboneschi |
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