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Potranno forse far sorridere le troppe titubanze di Godai, senz'altro più comprensibili al lettore nipponico che a quello italiano. Senza voler scendere in generalizzazioni, che in quanto tali lasciano sempre il tempo che trovano, è palese una diversità di fondo tra un italiano, comunicativo fino alla sfacciataggine, e un giapponese, molto più silenzioso ed introverso. Non a caso uno dei più famosi registi asiatici, Wong Kar-Wai, nel suo ultimo film In The Mood for Love ripercorre proprio tali tematiche, che filtrate dalla medesima sensibilità orientale inevitabilmente riconducono a dinamiche simili. Anche i suoi due protagonisti infatti si amano ma non riescono mai a dirselo; ne viene fuori un film fatto di silenzi che valgono più di mille parole e di rare parole che restano sospese nell'aria assumendo i contorni di sentenze.
Prova emblematica di tale equilibrio ne è proprio l'ultimo numero, quando la bellissima e commovente frase di Kyoko: "Ti prego... vivi un giorno più di me," viene immediatamente bilanciata e stemperata dalla simpatica invadenza del padre ubriaco, appollaiato sulle spalle di Godai. |
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