La popolarissima autrice nipponica nacque a Niigata (Giappone) nel 1957. Superato il difficile esame di ammissione all'Università Giapponese Femminile, Rumiko visse per svariati anni in una pensione per studenti a Nakano, esperienza che ispirò non poco il suo capolavoro Maison Ikkoku1. Parallelamente alla carriera universitaria la futura mamma di Lamù frequentò i corsi della famosa scuola di Kazuo Koike per artisti di fumetti Manga, l'equivalente orientale della prestigiosa Joe Kubert's School in America.

Corsi senz'altro impegnativi, dato che consistevano in un minimo di due ore serali. L'inizio fu, come sempre succede, in salita, anche perchè la Takahashi pagava una notevole inesperienza con le matite; la cosa però non la fece desistere dai suoi propositi, anche grazie all'illuminata guida del maestro Koike, la cui più nota massima era: "Un fumetto è sostenuto dai suoi personaggi, se essi sono ben fatti il successo è garantito".

Convinta allora che la sostanza contasse più dell'apparenza, Rumiko iniziò con grande cautela a studiare il cast dei personaggi della sua prima vera opera, Uruseiyatsura2 (da noi noto con il titolo Lamù, ragazza dello spazio) ma iniziò anche a segnalarsi come una brillante promessa al punto da guadagnarsi il prestigioso "New Artist Award". Il suo Uruseiyatsura apparve per la prima volta nel Settembre del 1978 su Shonen Sunday, un noto magazine di fumetti settimanale destinato ad un pubblico di giovani. Il ritmo della pubblicazione procedette a singhiozzo per il primo anno, per poi regolarizzarsi nella metà del 1979. Non erano tempi facili per la brava autrice, osteggiata dai familiari che non condividevano la sua passione e la invitavano ad indirizzare le proprie energie in lavori più sicuri e prestigiosi.3

Comunque sia, i risultati diedero ragione alla coraggiosa Rumiko dato che nel 1981 il suo Urusei Yatsura divenne una serie TV (216 episodi a cavallo tra il 1981 e il 1986, 5 film e migliaia di fan-club sparsi in tutto il mondo) ed un successo clamoroso non si fece attendere più di tanto. Successo però che non stravolse le abitudini della brava autrice la cui gioia più grande non era tanto nei guadagni (che comunque nel 1984 arrivarono vicini ai 3 milioni di dollari!) quanto nella soddisfazione di scrivere e narrare storie apprezzate da tutti.

Ormai la strada era spianata e quando nel Marzo del 1986 apparve la prima puntata televisiva di Maison Ikkoku, la stella di Rumiko brillava già nel firmamento dei grandi autori manga.4

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