La vicenda, al di là delle centinaia di pagine in cui viene narrata dalla coppia Moore/Campbell, può essere riassunta in poche righe: un nipote della Regina Vittoria, peccando più di stupidità che di "vera" cattiveria, ha un bambino da una donna amica di una prostituta Londinese (Marie Kelly). Sir William Gull, dopo aver "provveduto" a mettere a tacere la sventurata madre, è incaricato dalla Regina di risolvere il tentativo di ricatto che Marie Kelly, con tre sue colleghe, vuole mettere in atto. Il resto, come si dice, è storia: l'investigatore Abberline arriverà in modo quantomeno bizzarro ad identificare l'omicida (che dopo l'ultimo delitto, quasi vinto dall'enormità del compito portato a termine, vive in uno stato confusionale e confessa candidamente la sua colpevolezza), ma viste le implicazioni con la Corona tutto verrà messo a tacere, grazie anche al solito capro espiatorio (ossia lo sfortunato Montague Druitt, di cui si metterà in scena un finto suicidio).

Una trama lineare, dunque, che non impedisce a Moore di toccare gli argomenti più disparati (dalla magia all'analisi del contesto socio politico dell'Inghilterra di quegli anni, dalla massoneria alla povertà alla corruzione) aiutato dai disegni di Eddie Campbell, adattissimi alla trama: tavole torbide coperte dalla stessa coltre di fumo e di nebbia che sembra avvolgere tanto la Londra di quei giorni di fine '800 quanto la storia in sé ed il destino dei personaggi (le vittime quanto il carnefice), e che comunicano angoscia e un senso di costrizione e di ineluttabilità.

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[=1= introduzione] - [=2= la storia] - [=3= Londra] - [=4= l'opera] - [=5= conclusioni]

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