Elektra Natchios fu un personaggio originale ed innovativo, nato dalla geniale mente di Frank Miller su Daredevil 168 del 1981. Giovane e ribelle figlia di un diplomatico greco, è stato il primo grande amore di Matt Murdock ai tempi dell'Università, quando il giovane studente cieco stava per diventare l'avventuriero noto come Daredevil. L'amore tra i due servì anche a frenare il "lato oscuro" della giovane, che la morte del padre di Elektra, assassinato da un gruppo di terroristi, fece definitivamente esplodere. Esperta di arti marziali, Elektra tentò di unirsi ai ninja "bianchi" di Stick, che però la rifiutò tra i suoi adepti, trovando che il suo lato nichilista rendesse impossibile l'affiliazione con il suo gruppo. Elektra fu allora corrotta dalla setta della Mano, iniziando un periodo oscuro di delitti, prima proprio per questa setta, poi come killer a pagamento, arrivando anche ad offrire i suoi servizi a Kingpin (incrociando così nuovamente la sua strada con Devil), restando uccisa per mano di Bullseye, e resuscitando poi proprio grazie alla purezza dell'amore che per lei provava ancora Matt Murdock.

Assassina spietata ma non priva di una sua moralità, personaggio complesso e dalla psiche sfaccettata, sempre in bilico fra una purezza d'animo perduta e la totale spietatezza, Elektra ha goduto per anni di un privilegio che è capitato a ben pochi altri eroi: per un "accordo fra gentiluomini" fra la Marvel e Frank Miller le sue avventure furono frutto esclusivo del genio del suo "padre creatore". Il fiorire del cosiddetto fenomeno "Bad Girls" negli anni '90, durante i quali sembrava che per vendere qualche albo in più bastasse infilare un fucile in mano ad una qualsiasi ragazza avvenente e poco vestita, portò alla rottura di quell'accordo. Da quel momento, pur non essendo mai stato inflazionato, il personaggio vide intensificare le proprie apparizioni, banalizzare la sua psiche in una orrida serie by Milligan & Deodato e flirtare con Wolverine in alcuni numeri della serie dedicata al mutante canadese.

A dire il vero la serie personale (fallita dopo 19 numeri) non sarebbe stata neppure scandalosa, fosse stata dedicata ad un altro personaggio. Il punto è che riconoscervi la Elektra "consolidata" dalla gestione Miller diventa impossibile. Per carità, il destino di tutti i personaggi è quello, passando da uno scrittore all'altro, di vedere mutate le proprie caratteristiche, ma vedere Elektra trasformata addirittura in una ballerina fu davvero eccessivo. Elektra costituiva un'eccezione per le sue peculiari caratteristiche, per le atmosfere cupe e crepuscolari delle sue storie, per la sua aura nichilista. Pur nella sua letalità costituiva un personaggio che amavamo in quanto "perdente", e il senso della sua perenne sconfitta stava nel suo essere condannata a vivere ai margini della società normale e "classificata", nella quale non poteva integrarsi.

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