"Poeta" è troppo
e "maledetto" è troppo poco

Riceviamo da fonte affidabile, che chiameremo Taliban Fats (un cugino di Minnesota Fats? O di Fats Domino, forse?), un "brandello di vita di Paolo Bucinelli (con una c sola), in arte Solange". Parlando di brandelli, la prima cosa che viene alla mente è che appunto a brandelli bisognerebbe farlo/a, Solange.

Entusiasti del dono ricevuto (a buon rendere, Fats!), esponiamo volentieri al pubblico ludibrio. Per una maggiore fedeltà all'originale, vi consigliamo di immaginare le parti in grassetto come i punti in cui il suddetto brandelliforme Solange "calca" con l'enfasi.

Anche Tu Potevi Vivere
©1999 P. Bucinelli; © renewed 2002 Solange

(grazie)

Avevi gli occhi... chiari
I capelli... biondissimi
Io me lo ricordo... benissimo

Eravamo accanto sempre... o quasi
Avevi la pelle... liscia
E la voglia di... di vivere-vivere... vivere!

Io ti ho voluto bene come a un fratello
Come a un figlio
Come a uno più importante e più grande di me

Io mi perdevo a volte nei tuoi grandi occhi
E mi sembrava di... di essere tranquillo
Di avere trovato qualcuno con cui parlare
Con cui avere un pezzetto anche se minuscolo... di vita

Poi un giorno sei scomparso sei scappato sei fuggito prepotentemente
Ti ho rincorso ti ho cercato ti ho voluto ti ho preteso-Tu!, l'unico amico mio
L'unica persona in cui... avevo... creduto
L'unica persona che mi dava la forza
Quella strana forza maledetta... che io non avevo mai avuto, mai, mai-Tu!, l'unica persona

Un giorno di nascosto ti ho visto fuggire sgattaiolando da una delle tante farmacie di turno e... e magro, magrissimo, con gli occhi scavati, con la pelle... arrossata, con le mani tremanti, tu, proprio tu, tu, tu, tu... tu!

Non è possibile non è possibile non è possibile non è possibile... non è... possibile

E io rannicchiato lì in un angolo
A sperare di vederti... cambiato
A sperare di... di sentire ancora... quelle parole giuste

Tu, proprio tu, che dovevi aiutarmi!

Io sono qui adesso a guardarmi intorno
A vedere se il mondo è così cattivo, è così crudele
È così morbosamente cattivo

Io dassolo contro tutti e contro tutto
Io dassolo a guardare il mondo questo maledetto mondo, che mi schiaccia comunque-Tu!, che dovevi aiutare me! Heh...

Mio Dio, a cosa serve... piangere... guardarsi intorno... sentire il calore sulla pelle... sentirsi vivi... quando una parte di noi... muore lentamente... fino a farti male?
Un male sottile, prepotente, cattivo... la paura

Un giorno, sei diventato ancora... più magro
E un altro giorno... e un altro giorno... e un altro giorno ancora

La fantasia della morte che non dava nessun colore, che non dava... nessun calore

Al tuo funerale soltanto i miei ricordi, qualche lacrima di commiato e...
e la voglia... di-ri-co-min-cia-re daccapo... sperando ancora... in chi? In che cosa? Perché?

In questa amara vita... che mi lascia solo... distrutto

Diomiomiodiomiodiomiodio

Miodio... Miodio... miodio... miodio... miodio... mio Dio... miodio

Mio Dio.

(grazie)

Che dire? Mancandoci le parole, ci affidiamo dal Poeta stesso:
Miodio... Miodio... miodio... miodio... miodio... mio Dio... miodio
Eh, appunto.

Articolo: Matteo "Abe Zapruder" Scarabelli

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