Libri - MiticoBaro consiglia:
Intervista con la Storia

Può sembrare incredibile, ma c'è stato un tempo in cui Oriana Fallaci non si limitava a sputare veleno sul mondo musulmano, ma era una giornalista vera. Libera di pensiero, sicuramente scomoda per tutte le fazioni politiche (proprio perché spirito libero ed indipendente) le sue interviste ai "grandi" della Storia contemporanea facevano spesso rumore, per l'abilità della scrittrice di trattare temi scomodi e soprattutto per la sua capacità di far parlare i diretti interessati (demolendo il muro di banalità, luoghi comuni, falsità e silenzio dietro al quale si trincerano di solito gli uomini "di potere").
Il libro che vi consiglio presenta interviste datate (sono tutte dei primi anni '70) e a personaggi non tutti ancora oggi noti. Mi rendo conto che questo potrebbe sconsigliare l'acquisto: che attualità possono avere oggi la guerra nel Vietnam, un'intervista ad Andreotti o le anacronistiche opinioni di Hailè Selassiè? Vero solo in parte: il libro costituisce un approfondimento della Storia recente che ha portato ai nostri giorni. Ci parla di un mondo che oggi appare lontanissimo, ma invece è padre del nostro. Un mondo diviso in 2 blocchi, viziato da tensioni politiche altissime che sfociarono in mille conflitti (che a loro volta solo per miracolo non confluirono in uno solo, ancora più devastante). E soprattutto ci dà l'occasione di conoscere di conoscere, accanto ad odiosi rappresentanti del potere, uomini con la U maiuscola quali Alessandro Panagulis o il Vescovo Helder Camara.
Una sola nota finale. Oriana Fallaci dedica il libro "a tutti coloro che non amano il potere". Beh, la dedica è sicuramente sincera, e di sicuro la scrittrice non amava (e non ama) il potere, ma dalle introduzioni alle varie interviste si capisce quanto ne fosse (volente o nolente) attratta, quasi affascinata. E questo è un altro motivo (forse nascosto ma non per questo meno importante) per cui vi consiglio questa lettura: fa capire (o almeno intravedere) quanto "il potere" sia pericoloso anche per chi lo combatte: avvelena il sangue ed i nostri pensieri anche da lontano, con un fascino perverso che può cambiare gli uomini. Quasi sempre in peggio.

Libri - Abe Zapruder consiglia:
Candyland

Evan Hunter è un romanziere di indubbio talento e mestiere, lodato da pubblico e critica - non è per tutti gli stomaci, ma se non vi spaventa rimestare un po' nel marciume dell'animo umano, i suoi romanzi sono una lettura consigliabilissima (e se non avete visto "Gli Uccelli" di Hitchcock, di cui è sceneggiatore... beh, peggio per voi). Ed McBain è il maestro e caposcuola del giallo procedural, padre di quell'Ottantasettesimo Distretto da cui tutti, da Hill Street a Law & Order al nostrano La Squadra, prendevano e prendono ispirazioni a pieno fiato. La si direbbe una coppia vincente - se non fosse che sono uno lo pseudonimo dell'altro. Candyland, scritto a quattro mani di cui due "finte", è una creatura doppia, un romanzo bifronte, che passa dall'inquietante, nera introspezione della prima parte al rapido e vivo svolgimento delle indagini della seconda, tenendo il lettore inchiodato alla pagina dall'inizio alla fine. Chiamatelo come volete (magari, che so, "Salvatore Lombino"?), Hunter/McBain resta un cavallo sicuro su cui puntare.

Musica - MiticoBaro consiglia:
Fabrizio De Andrè - In Concerto vol. II

E' passata (per ora) in sordina la pubblicazione del nuovo album live di Fabrizio De Andrè. Si tratta, a dire il vero, del compendio dell'Album "De Andrè in concerto" pubblicato postumo nei primi mesi del 1999, a pochi mesi dalla morte del cantautore. Quel primo cd presentava parte della scaletta dell'ultimo tour teatrale di De Andrè, interrotto nell'estate del 98 per i gravi motivi di salute che avrebbero portato l'artista alla morte, l'undici gennaio 1999.
De Andrè ha pubblicato diversi album live, tutti imperdibili: due verso la fine degli anni 70: testimonianza della collaborazione artistica con la P.F.M., furono forse gli album che contribuirono ad ampliare la fama di De Andrè oltre i limiti ristretti del cantautore "di nicchia". Del 1991 è il doppio cd "1991-Concerti", in cui De Andrè presentò un mix della sua produzione classica con quella più recente, influenzata da sonorità mediterranee e dalla lingua genovese. Del 1999 è il già citato "De Andrè in concerto", di cui è uscito da pochi giorni il secondo volume. Nel nuovo cd sono compresi anche due brani già presentati in "1991-Concerti" ("Don Raffaè" e la splendida "La Domenica delle salme") probabilmente per movimentare la scaletta del cd (altrimenti dominata dalle canzoni tratte dall'ultimo album in studio, "Anime Salve").
Per chi non conosce De Andrè, ed è "spaventato" dai costi per la raccolta di tutto il suo materiale, consiglio vivamente, più che le varie raccolte (tutte bellissime, ma con arrangiamenti datati, che potrebbero risultare sgraditi alla maggioranza), proprio l'acquisto dei due ultimi live, che presentano ottimo materiale, ben scelto fra la produzione classica e quella più recente, e con una veste dei brani decisamente più attuale.

Fumetti - Blind Ben consiglia:
Sonnambulo e altre storie

L'accostamento azzeccato di Michela Serra tra A. Tomine e R. Carver basterebbe a promuovere questo volume.
Sonnambulo e altre storie raccoglie i primi numeri della serie Optic Nerve ed è composta da brevi racconti scritti e disegnati dal giovane autore californiano. La potenza narrativa di Tomine è sconvolgente: con tavole apparentemente tranquille riesce a comunicare e trasmettere qualsiasi tipo di emozione: tristezza, felicità e, spesso, una fastidiosa indifferenza.
Le storie parlano della vita di tutti i giorni e dei rapporti superficiali e vuoti che contraddistinguono la società statunitense. Questa solitudine non viene mai raccontata direttamente dai personaggi delle sue storie e spesso non ne sono consapevoli, additando come colpevoli altre persone o eventi esterni.
I disegni sono ineccepibili: apparentemente freddi ma con una incredibile carica emotiva.
Peccato che nella versione italiana non sia possibile leggere la stranissima pagina della posta. Ottima comunque l'edizione italiana della Coconino Press.

Fumetti - Abe Zapruder consiglia:
The Books of Magic

Signori, sarò breve.
Neil Gaiman al suo meglio, un Bolton inenarrabile, un Vess in ottima forma, e taccio del resto. Andiamo, signori miei, é già uscito da un mese. Possibile che non l'abbiate già comprato?











Musica - Abe Zapruder consiglia:
Ten New Songs

Le cose rare e preziose aumentano di valore col passare degli anni.
La voce di Leonard Cohen, ad esempio. Certo, c'é da dire che si abbassa anche di registro (é sceso di un'ottava e mezza dai tempi di Suzanne e Bird on a Wire)
Non c'é molto altro sull'album: un bel coro di voci femminili, pacato accompagnamento strumentale (sintetico, si sospetta). Il resto è la voce di Cohen, e la poesia dei suoi testi. Imperdibile per chi lo conosce e ammira, un buon inizio per chi non ne ha mai sentito parlare.
Un consiglio nel consiglio: se non avete molta dimestichezza con l'inglese, procuratevi l'edizione coi testi tradotti. Senza capirli, vi perdereste metà dell'opera.

Fumetti - Frank Castle consiglia:
Hitman TPB #5

ed. Play Press, brossurato, £ 17.000

Credo che Hitman sia uno dei fumetti più sottovalutati degli ultimi anni.
Non e' bastato l'altisonante nome dell'autore irlandese per diffondere questo piccolo gioiello tra il grande pubblico (sempre che esista un grande pubblico quando si parla di fumetti).
Tommy Monaghan, assassino a pagamento, è certamente la migliore creazione di Ennis, il suo lavoro su Hitman è senz'altro quello dove ha saputo meglio fondere il suo caratteristico humor nero e quello spessore psicologico che rende vivi i personaggi.
Tommy non è un eroe e non è un antieroe, ma solo un uomo che cerca di sopravvivere con se stesso; un uomo, come tanti altri, che cerca di guardarsi allo specchio senza sputarsi in faccia ogni mattina, che tenta di convivere con i sensi di colpa e le sofferenza che la vita ci impone.
Beh? Che state aspettando? Smettetela di leggere questa marea di cazzate e correte a comprarvi tutti i volumi fino ad ora pubblicati!

Fumetti - Frank Castle consiglia:
X-Force

Peter Milligan & Mike Allred, ed. Marvel Comics, spillato, 32 pgg., $ 2.20 (fatevi un po' i conti)

É stata una scommessa per me acquistare una testata mutante. Non li ho mai potuti sopportare; con le loro paranoie, le loro paure, le insicurezze e le lagne che lo scrittore di turno ci propina in ogni numero: "Il mondo ci odia!", "Salviamo i loro sederi e ci trattano come mostri!"...BASTA!
Nella X-force di Peter "Shade" Milligan e Mike "Madman" Allred non troverete nulla di tutto questo.
I mutanti non sono mai stati cosi' veri.
Tra le pagine di questa splendida serie, si respira invidia, avidità, bugie, colpi bassi, frustrazione e redenzione come mai prima d'ora.
Non lasciatevi "ingannare" dal titolo; della vecchia serie di Liefeld non c'è davvero nulla (per fortuna), a cominciare dai disegni di uno straordinario Allred che difficilmente troveranno unanimita' di giudizio, soprattutto tra i lettori più supeficiali, per finire con i controversi dialoghi di un Milligan in splendida forma.
Non acquistare questa serie potrebbe rivelarsi un gravissimo errore. Io vi ho avvertiti.

Fumetti - Frank Castle consiglia:
Wiz - nuova serie, #20

aa. vv., ed. Marvel Italia, brossurato, 144 pgg., £ 8.500 spese volentieri

So bene che Wiz è una rivista che spacca i giudizi dei lettori; leggendo il forum Panini, infatti, non si capisce proprio come possa sopravvivere in edicola.
Personalmente adoro gli antologici (ricordo ancora con nostalgia Hyperion), soprattutto quelli più eterogenei. Questo numero, in particolare, ritengo sia imperdibile, se non altro perchè presenta l'ultimo capitolo di Sentry che può piacere o non piacere, ma va letto assolutamente.
Da quando Grassi si è svegliato, Wiz, per quanto riguarda i fumetti, non ha fatto che migliorare (Universo X compreso, che a me piace...qualcosa in contrario?) presentando ottime serie della linea Marvel Knights a cui purtroppo, a volte, viene rubato spazio da insulse mini mutanti tipo X-Men Forever, che se non fosse per i disegni di un grande Kevin Maguire, sarebbe da usare come sottobicchiere.
Non è mia intenzione entrare nel merito della polemica che investe i redazionali tratti da Wizard; voglio invece elogiare Fornaroli per la scelta di pubblicare la bella intervista a Neil Gaiman di Fabio Bonetti di Fucine Mute. Da leggere.

Fumetti - Frank Castle consiglia:
Just a Pilgrim

Garth Ennis & Carlos Ezquerra, ed. Lexy, brossurato, 22 sacchi

In attesa che il tenebroso Blind Ben prenda definitivamente le redini di questa rubrica, mi permetto di segnalavi qualche titolo da non perdere per nessun motivo e qualche altro da comprare solo se avete bisogno di carta da usare come cacatoio per il vostro gufo (chi non ha in casa un gufo?).
Iniziamo con uno degli ultimi lavori del grande Garth, che in questa occasione si avvale degli straordinari disegni di un Carlos Ezquerra in grande forma.
In uno scenario in stile Mad Max seguiremo la storia di un "pellegrino" dal grilletto facile (come piacciono a me), duro e spietato, così come è divenuto il mondo dopo "la Grande Ustione" che lo ha privato di mari e oceani.
Humor nero e sparatorie a vagonate scandiranno il ritmo di una storia che forse, a chi già conosce le opere di Ennis, trasmetteranno un tremendo senso di déja-vu.
Fa niente.
Questo è intrattenimento; non cercate Watchmen in ogni pagina che leggete, ma godetevi l'ironia e la cattiveria di Garth tenendo gli occhi fissi sulle splendide tavole di Ezquerra, che da sole valgono il prezzo di copertina.

Cinema - Blind Ben consiglia:
Sole negli Occhi

Nessun facile sentimentalismo, nessuna lacrima inutile. Il film tratta della storia di Marco e del suo inspiegabile omicidio del padre.
Non è vero. La storia tratta semplicemente di Marco, un ragazzo senza domande e senza risposte. Un ragazzo abbastanza maturo da pianificare e commettere l'omicidio del padre senza lasciare indizi, ma incredibilmente bambino nel suo rapporto con il mondo esterno. Marco è un personaggio piuttosto scomodo: antipatico, bello, ingenuo, aggressivo, egoista e chiuso. Eppure nei 90 emozionanti minuti di questo film si interpreta e si capisce la complessità umana di questo personaggio e non si riesce ad odiarlo. Fabrizio Gifuni, che interpreta il personaggio di Marco, è bravissimo e conferma di essere uno dei migliori attori italiani assieme a Lo Cascio e Accorsi.
Tutto funziona alla perfezione in questo riuscitissimo film: l'ambientazione squallida di un residence a Rimini, la sceneggiatura e un cast di attori di primo piano tra cui spiccano una emozionante Delia Boccardo e un grande Gianni Cavina.
Sole negli Occhi rappresenta una delle realtà più riuscite del cinema recente nostrano e merita tutto il supporto e la fiducia possibile.

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