di Kevin Smith (testi), Phil Hester (disegni) |
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Gli ingredienti per un successo sicuro c'erano tutti e infatti così è stato visto che il primo numero di Green Arrow ha superato le 100.000 copie vendute ed è stato più volte ristampato, cosa che, nel traballante mercato statunitense, succede sempre più di rado negli ultimi tempi. La trama prende spunto dal numero 100 della vecchia testata, in cui Oliver Queen, questo il vero nome del più grande arciere vivente, moriva davanti gli occhi di Superman nel tentativo, fallito, di disinnescare una bomba a bordo di un aereo. Dopo anni, in cui il figlio di Oliver lo aveva sostiuito per poi ritirarsi in un monastero, ritroviamo Oliver Queen nei panni di un barbone che attrezzatosi alla meno peggio salva un simpatico vecchietto da un agguato. Desideroso di ringraziare il suo salvatore il vecchio in questione gli offre un alloggio e viene a conoscenza del fatto che i ricordi di Oliver si fermano a poche settimane dopo il suo viaggio attraverso l'America con Hal Jordan, in pratica le storie del celebre ciclo Green Arrow/Green Lantern di Dennis O'Neal e Neal Adams pubblicate circa trent'anni fa! Dopo un incontro con la Jla il mistero continua a infittirsi e solo dopo una manciata di numeri e diverse comparsate di personaggi legati al passato di Oliver, personaggi come Spectre/Hal Jordan, Black canary e Speedy/Arsenal, scopriamo con non poca sorpresa il perché dei vuoti di memoria e della resurrezione di Green Arrow. Niente spoiler ma vi do un indizio: il titolo del ciclo in questione, "Quiver", in italiano "faretra", dice molto sulla misteriosa ricomparsa del mai dimenticato Oliver Queen. recensione di Domenico "Snow" Viola |
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