di Alexandro Jodorowsky (testi), Mœbius (disegni)
Humanoïdes Associés - Alessandro Editore



"Ricordare...". Il compito di John Difool è questo, sostanzialmente. Ricordare la propria essenza, liberarsi del proprio ego, raggiungere l'Illuminazione. E magari, en passant, salvare il mondo. Niente male per un rifiuto umano, un miserando detective privato che vive di allucinogeni, alcolici di bassa lega e prostitute sintetiche, accompagnato da un volatile implume, malaticcio e dallo stomaco debole. Il terzo ciclo de L'Incal comincia più o meno come gli altri, tra i robopoliziotti e i suicidi di massa della Città-Pozzo. Purtroppo, fin dall'inizio, la storia non sembra decollare granché.

Jodorowsky non è mai stato un autore affezionato alle metafore sottili: i suoi mondi sono abitati da archetipi e personificazioni di concetti più che da personaggi (ricordate la "squadra" del primo Incal? L'Eroe Riluttante, il Guerriero Assoluto, l'Uomo-Bestia...) e le sue trame sono intessute di rimandi espliciti alle filosofie esoteriche; tuttavia, i suoi fumetti mantengono (o mantenevano) una godibilità anche a livello di narrazione. Questo nuovo ciclo de L'Incal si presenta invece molto meno narrato e narrativo. Troppo spesso la trama procede per rivelazioni successive, per illuminazioni, come un percorso iniziatico in versione Reader's Digest, e il povero JDF (e il povero, povero Deepo) viene trascinato come una foglia dal vento verso questa o quella parte del conflitto fra le due Forze Immanenti. Troppe cose ci vengono dette e illustrate subito, troppi frammenti dei cicli precedenti vengono costretti ad incastrarsi in un mosaico troppo completo e troppo semplice. Mancano tutte le "seconde voci" e le sfaccettature a cui Incal e Meta-Baroni ci avevano abituati: c'è il Bio-Bene e il Tecno-Male, e Difool in mezzo a farsi rovinare l'esistenza come al solito.

Non che sia un brutto fumetto, intendiamoci. Jodo resta comunque un pilastro della bande dessinée d'autore, e un validissimo ispiratore di artisti come Janjetov, o Gimenez. O Mœbius. Eh, qui non c'è proprio nulla da dire: il buon vecchio Jean "Mœbius" Giraud è in forma smagliante, e le sue tavole sono senz'altro il punto di forza di questo volume. Il suo stile, sostanzialmente lo stesso dei "vecchi tempi", si è affinato e arricchito in dettaglio ed espressione; la trama, inoltre, gli concede di sbizzarrirsi in forme cangianti e architetture surreali (degna di nota la perpetua metamorfosi dell'Elohim, un campionario di bizzarrie che ricorda quasi Scalo su Faragonescia), e di tornare al buon vecchio caos della Città-Pozzo (rivisitato al cinema qualche anno fa, complici Luc Besson e Bruce Willis). Il ricorso alle ombreggiature al computer e all'occasionale lens flare aggiunge un tocco non sgradevole, senza con ciò rubare la scena.

Se l'opera di Jodorowsky mi lascia perplesso, e quella di Mœbius attonito e incantato, l'operato di Alessandro Editore mi ha lasciato esterrefatto prima, irritato poi. Certo, carta e rilegatura sono di qualità, e la traduzione è scorrevole (salvi un paio di perdonabili francesismi), ma la veste editoriale... Considerate: non c'è un colophon degno di questo nome, non c'è nulla di nulla sugli autori e soprattutto non ci sono nemmeno due parole di presentazione e di spiegazione per quella che non è che la terza serie de L'Incal, e che risulta pressoché incomprensibile se non si conoscono "Les Adventures de John Difool" (alias "L'Incal") e il prequel "Avant L'Incal". Non una parola né un accenno, nemmeno in quarta di copertina. Persino la sequela degli "altri albi pubblicati" evita di menzionare le precedenti avventure di JDF pubblicate dalla Edizioni Di. Forse dalle parti di Alessandro si è ritenuto che un'indicazione in tal senso fosse pubblicità gratuita ai concorrenti (la qual cosa renderebbe ridicolmente incongrua la galleria di "omaggi" a fine volume)? O, peggio, si è pensato di stampare un prodotto esclusivamente per connoisseur, ritenendo che avvicinare nuovi lettori al cosiddetto "fumetto d'autore" sia inutile o comunque secondario?

In conclusione: se conoscete e apprezzate L'Incal non potete perdervi questo albo, anche solo per i disegni di Giraud; se invece siete neofiti della BéDé o del fumetto d'autore, vi consiglio di recuperarvi il primo ciclo (sei volumi - Edizioni Di) e La Casta dei Meta-Baroni (sei volumi più due, confido, in preparazione - Alessandro Editore), tanto per cominciare col piede giusto.

recensione di Matteo "Abe Zapruder" Scarabelli

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