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Sempre interessato, come ogni vero artista, allo stile dei colleghi, Simonson citava tra le sue influenze Steve Ditko, l'italiano Sergio Toppi, i francesi Mezieres e Moebius e, naturalmente, Kirby. Effettivamente dal punto di vista grafico il Simonson che vediamo all'opera su Thor è, insieme al John Byrne della stessa epoca, il fumettista più fedele allo spirito di Jack Kirby, il celebre e compianto disegnatore che aveva segnato col suo tratto le origini e uno splendido ciclo del personaggio. Il suo approccio grafico, raffinato e felice connubio fra tradizione e innovazione, coglie in pieno l'essenza dello stile del "Re" e del suo impatto visivo. Confesso di avere una forte nostalgia per quei tempi in cui innovazioni (anche molto interessanti, per carità), come la computer-grafica non avevano ancora dilagato, lasciando spazio alla inventiva e al talento degli autori come Simonson, che sapevano costruire tavole imponenti pur con uno stile "povero" di tratti. Il Thor che ci presenta Simonson è un Thor completamente "ristrutturato" dal punto di vista grafico (si arriverà fino a fargli portare una folta barba bionda - dopo che Hela ha sfregiato il suo volto - e a fargli indossare un'armatura - in seguito alla maledizione della solita Hela, che aveva reso fragili le sue ossa) e la sceneggiatura dello stesso autore è solida ed efficiente. Devo ammettere che, proprio rileggendo queste splendide storie per questo articolo, mi sono accorto della differenza che passa fra una grande interpretazione di Thor ed una apprezzabile ma non esaltante (com'è, a mio modesto avviso, quella recente di Jurgens): Simonson ha preso l'epica asgardiana ed ha modellato tutta la sua sceneggiatura amalgamando con grande sapienza l'ormai celebre linguaggio aulico degli dei asgardiani (nella loro consolidata tradizione-Marvel) con dialoghi realistici, veloci e diretti (nei primi numeri l'attrazione tra Lady Sif e Beta Ray Bill è tratteggiata con classe; più avanti nella saga è da ricordare l'elegia funebre recitata da Frigga in memoria di Odino, scomparso durante la lotta con Surtur). Ma è soprattutto la grande e meticolosa conoscenza della mitologia nordica che contraddistingue questo ciclo, rendendolo unico ed imperdibile per gli appassionati del Dio del Tuono.
Simonson concluderà la sua esperienza su Thor con il n. 382 (in Italia Thor Play Press n. 28). Concludendo, se volete leggervi tutto lo splendido ciclo del Thor by Simonson, eccovi la cronologia italiana: · Silver Surfer Play Press nn. 1/14 · Thor Play Press nn. 1/28 Nel n. 15 di Thor erano presenti estratti dall'annual del 1989; nel n. 16 un fill-in di Owsley/John Buscema recensione di Francesco "MiticoBaro" Barilli |
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