di Will Eisner
edito in Italia da PuntoZero

Lo si intuisce prendendolo in mano, saggiando i risvolti di copertina, lasciando scivolare il pollice lungo la costa e la tonsura; lo si immagina sentendo l’odore di cuoio e di agrume che traspira dalle pagine; lo si capisce da quel color seppia, da quell’aria di carta che ha visto troppo sole e mai uno sbiancante industriale. La lettura è solo una conferma: il buon libro lo si riconosce da prima, da subito.

Contratto con Dio nasce nel 1978, anno d’oro per il fumetto: è in quell’anno che viene alla luce la graphic novel di Will Eisner "Contratto con Dio". A proposito di ragionamenti circolari, eh?

No, non sto esagerando. Nel 1978, insieme a quest’opera di Eisner, nasce la graphic novel. Un nuovo genere di fumetto, un nuovo genere di letteratura, una nuova forma per il pensiero umano. Will Eisner, Plasmatore di Forme, pioniere dell’arte, è arrivato alla nuova Frontiera.

La sua Frontiera è un caseggiato al 55 di Dropsie Avenue, nel bel mezzo del Bronx. Un luogo comune, dimora di gente comune, scenario di storie bellissime, straordinarie, uniche come possono esserlo solo le storie di tutti i giorni. Tavola dopo tavola, mescolando illustrazione, didascalia, romanzo e fumetto vero e proprio, l’autore ci presenta persone e atti, senza rendere mai esplicito un pensiero o tirare una conclusione o azzardare un giudizio, con l’occhio imparziale del testimone e col cuore affettuoso del vecchio amico, ebbro della medesima nostalgia dolceamara che pervadeva il Vicolo Cannery di John Steinbeck. Nel suo stile inconfondibile, con i suoi lunghi, sicuri tratti di penna evoca sulla carta le architetture fatiscenti impietosamente assalite dalla pioggia battente, le anatomie perfettamente imperfette, incontrovertibilmente umane, i sentimenti che sorgono dal cuore e affiorano sul volto dei personaggi, con un realismo sorprendente, figlio dell’esagerazione e della caricatura.

Tra un foglio e l’altro, il vecchio Will dipinge icone più che ritratti, personaggi così archetipici da esser veri e viceversa così reali da sembrare metafore. Gli opposti si rincorrono fra le righe e le figure, giocando a sembrare l’uno l’altro: la devozione è egoista, l’innocenza è maliziosa, l’unicità insignificante, l’opulenza indigente. L’ironia del fato, l’intrinseca doppiezza della vita, fa capolino anche qui, tra le mura del 55 di Dropsie Avenue, come in ogni altro posto, come in ogni altra storia: Eisner ce la presenta così com’è, senza falsi moralismi a svilirne il significato, anche quando il suo copione chiama in scena la mano di Dio.

Edito nel glorioso 1978 (lo stesso anno di "Contratto con Dio" di Eisner, perbacco!), questo frammento di storia raggiunge ora i banchi delle nostre librerie in una veste superba. Non fatevi spaventare se costa come un romanzo: c’è un buon motivo per questo. Mettete mano al portafoglio e rinunciate a un po’ di spandex, ché ne vale la pena.

recensione di Matteo "Abe Zabruder" Scarabelli

Il design del sito è ©2001 di Matteo Scarabelli. I contenuti del sito sono © dei singoli autori. Eventuali opinioni espresse dai singoli autori non sono necessariamente condivise dai manutentori del sito.

Le immagini, testi, personaggi e loro caratteristiche distintive tratti da fumetti, film o quant'altro sono © e TM degli aventi diritto, e sono utilizzate a corredo di commenti e recensioni entro i limiti del "fair use".