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Innanzitutto una doverosa premessa: chi scrive non è un conoscitore universale del mondo del fumetto; anzi, fino all’anno scorso la mia "competenza" (scusate l’orribile termine) si limitava ad una buona conoscenza del mondo Marvel, e al massimo potevo dire di vantare anche una discreta dimestichezza con Alan Ford (primi 100 numeri) e Ken Parker. Inoltre non conosco l’inglese e non leggo quindi le testate in lingua originale, per cui in questo articolo non troverete anticipazioni su quanto non è stato ancora pubblicato di Preacher in Italia, né un giudizio complessivo su questa lunga serie che dal '95 si è snodata negli USA per 66 numeri più alcuni speciali dedicati ai suoi comprimari. Perché questa premessa? Volevo spiegare che con questo articolo non volevo fare una recensione di Preacher (o almeno non solo quello) ma solo buttare giù qualche pensiero a ruota libera, tentando l’approccio a questa serie con un punto di vista diverso. Magari rispondendo alle domande: perché piace Preacher? Perché questa serie targata Vertigo in USA (l’etichetta DC che presenta i fumetti più adulti e originali) e in Italia presentata dalla Magic Press è diventato un "caso" fumettistico? "Preacher" ha aperto una nuova strada al fumetto "supereoistico" o, semplicemente, è il frutto dell’intuizione geniale di un autore che intendeva affrancare il fumetto supereroistico da certi canoni abusati? O semplicemente si tratta di un fumetto che con il genere supereroistico nulla ha da spartire, se non il formato? Non cercate quindi in questo articolo anticipazioni su quello che avverrà in "Alamo" (il ciclo conclusivo della serie, attualmente in pubblicazione da noi) né raffronti fra Preacher e questo o quel capolavoro fumettistico del passato, perché non ne troverete. Non troverete nemmeno cenni biografici sugli autori (Ennis ai testi e Dillon ai disegni), perché con poca fatica in rete potete procurarvene a bizzeffe. Se leggendo questa mia "presentazione" alla serie vi verrà la voglia di rileggere qualcosa della saga, o (meglio!) vi verrà voglia di recuperarne i volumi pubblicati dalla Magic Press, bene! (sempre contento di essere a servizio della causa del buon fumetto!), ma mi piacerebbe ugualmente se, dopo la lettura di questo pezzo, vi venisse in mente di rileggere qualsiasi fumetto abbiate letto in passato e dal quale siete stati colpiti, così, solo per il gusto di riscoprire certe sensazioni e il perché di certe sensazioni.
Preacher è un fumetto che getta subito la maschera, presentandoci un’umanità che, se sappiamo guardarla con occhi aperti, si mostra da subito disperata, abbandonata (letteralmente) da Dio (e in questo siamo sicuri di percepire differenze con la nostra realtà come ci appare ogni giorno?), minacciata da esseri senza scrupoli e da Strutture minacciose e potentissime che tramano nell’ombra, completamente dimentiche di quella gente dal cui consenso dovrebbero trarre il loro potere. E’ un’umanità reclusa, quella di Preacher, e la stessa ricerca sfrenata di libertà di Jesse e Tulip, se la guardiamo bene, appare molto meno gioiosa di quanto possa apparire superficialmente. Il vero "miracolo" di Preacher è che il mondo paradossale che ci presenta nelle sue pagine assomiglia in maniera sinistra al nostro... E, ancora più incredibile è, il fatto che, nonostante questo, alla fine della lettura siamo anche divertiti. Divertiti perché quei personaggi sprizzano vitalità, ci dimostrano che la lotta quotidiana per la sopravvivenza della nostra anima ha, ancora e sempre, un senso. Ma se poi volete leggere Preacher perché amate quel pazzo di Ennis e come scrive, oppure perché le tavole di Dillon, prive di quelle anatomie "drogate" e di effetti speciali, vi emozionano, o solo perché vi hanno attirato le copertine di Glenn Fabry... Beh, fate pure, va bene lo stesso! Io non ci troverò di certo niente da ridire... articolo di Francesco "MiticoBaro" Barilli |
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