[MiticoBaro] - Innanzitutto, mi sembra doverosa una presentazione: dicci chi sei, da quanti anni lavori nel settore, eccetera.

[M. Ginevra] - Mi chiamo Michele Ginevra e ho 35 anni, sono laureato in Scienze Politiche con una tesi sul Diritto d'Autore e il fumetto e lavoro come operatore sociale presso il Centro Fumetto "Andrea Pazienza" dal 1991. Prima di quella data sono stato Presidente dell'Arcicomics di Cremona e Coordinatore del Centro Fumetto. Dal 1999 sono Direttore Editoriale di Schizzo "Idee".

[MiticoBaro] - Riguardo al crisi del fumetto, nella tua esperienza personale hai riscontrato un carattere generale del fenomeno oppure pensi che la crisi di vendita investa solo alcuni settori in particolare? In altre parole, ci sono testate che tengono o che, addirittura, sono in controtendenza? E quali altri testate (o quali altri generi) vedi in maggiore difficoltà?

[M. Ginevra] - E' un discorso lungo e complesso perchè da un lato la crisi non esiste, dall'altro c'è ed è seria. Mi spiego. Se frequentate una fiera del fumetto come Cartoomics vedete centinaia di stand e bancarelle, migliaia di appassionati... Potete comprendere perfettamente che c'è un giro di soldi consistente. Inoltre, in questi ultimi cinque anni, sono stati aperti centinaia di punti vendita specializzati e sono sorte numerose piccole case editrici, quasi tutte in salute più che sufficiente. Il discorso della crisi commerciale mi fa quindi ridere, perchè anche il fumetto muove interessi commerciali. Naturalmente c'è forse una redistribuzione dei profitti. Per esempio, un grande editore come Sergio Bonelli ha visto scendere in piccola parte le proprie vendite. Non ci sono dati ufficiali ma questo è ciò che dicono anche da Via Buonarroti. E' anche vero che parte dell'attenzione del pubblico si è rivolta molto ai prodotti collaterali: giocattoli, cards e video tutti ispirati ai personaggi dei fumetti, soprattutto manga e super eroi. E' altrettanto vero che nel settore cosiddetto d'autore non tutti navigano nell'oro. Posso però citare due casi emblematici. Le Edizioni Di (ex Editori del Grifo) godono oggi di ottima salute con un catalogo molto classico, ispirato alle opere anni '80. Kappa Edizioni, con opere moderne e rivolte ad un target giovane, sta conoscendo un successo crescente. La crisi economica del fumetto è quindi sostanzialmente una bufala, scusate la volgarità.
La vera crisi riguarda invece la presenza del linguaggio nella nostra società. Il fumetto è ancora oggi visto da molti come un genere minore della letteratura o dell'intrattenimento. Inoltre, la diffusione del fumetto tra i bambini è molto minore che in passato. Ho potuto constatarlo di persona. Sino agli anni '80, tutti i bambini leggevano regolarmente un fumetto, anche senza comprarlo. Oggi non è più così. E' questo è in realtà dovuto alla scarsissima presenza di proposte serie e articolate rivolte a loro. In questo senso, meno male che ci sono i manga! Mano male che c'è qualche "Bonelli" azzeccato. Meno male che ci sono la Pimpa, PK e Il Giornalino. Ma non è abbastanza. C'è un pubblico potenziale enorme, regalato alla tv e ai videogiochi.
Insomma: meno persone leggono fumetti, ma quelle che li leggono spendono di più. Ecco perchè c'è una crisi di pubblico ma non una vera crisi commerciale.

[MiticoBaro] - E dell’età media dei lettori che ne pensi? Come vedi la diversificazione delle fasce d’età sui vari generi?

[M. Ginevra] - Penso che la risposta a questa domanda sia collegata alla precedente. L'età media dei lettori si è forse alzata. E' una sensazione empirica, dato che non esistono dati statistici in merito. Diciamo che è la diversificazione tra i generi, cioè l'articolazione delle proposte che può favorire un aumento complessivo del pubblico che naturalmente si accosta ai vari tipi di fumetti realizzati.

[MiticoBaro] - Sempre in relazione alla crisi: alcuni addebitano la contrazione delle vendite in Italia ad un riflesso del mercato americano. Altri sostengono che la crisi sia del fumetto "di casa nostra", che funge da "traino in negativo"  del mercato in generale, e che non si possa pretendere che il fumetto d’importazione possa risolvere la situazione. Tu che ne pensi?

[M. Ginevra] - Mercato americano? Palle. La "crisi del fumetto" è innanzitutto un'invenzione nostra. Finchè vedo alle fiere espositori che pagano lo stand e ritornano puntualmente alla fiera successiva, non vedo nessuna "crisi". E' vero che alcune situazioni strutturali rendono la vita difficile agli editori. Per esempio, non è facile lavorare con le librerie. Quelle specializzate tendono a privilegiare alcuni generi e quelle generaliste impongono condizioni difficili da sostenere. La vera "crisi" è culturale e riguarda da un lato il riconoscimento del fumetto come linguaggio, al pari degli altri, e dall'altro la sua diffusione a livello di massa.

[MiticoBaro] - Da tecnico del settore quale sei (ma soprattutto da appassionato) quali ricette proporresti agli editori nostrani, sia riguardo alle pubblicazioni italiane sia a quelle di importazione delle quali detengono i diritti, per fronteggiare e/o arginare la crisi?

[M. Ginevra] - Guardare di più all'infanzia. Articolare maggiormente le proposte per i giovani e per gli adolescenti. Produrre più autori italiani. Abbiamo enormi potenzialità creative. Cito ancora l'esempio di Kappa Edizioni perchè sono i più attivi nella produzione degli autori italiani e stanno ottenendo notevoli soddisfazioni. Consiglierei alle fumetterie di essere inoltre meno "avide" nello "spremere" un certo tipo di pubblico e a tenere nei propri scaffali una maggiore varietà di titoli. E inoltre... basta con i piagnistei sulla crisi del fumetto!

[MiticoBaro] - Io sono da sempre (e tu lo sai...) un appassionato dei fumetti Marvel. Cosa ne pensi, in due parole, della politica editoriale della Marvel Italia? Il settore ristampe, per esempio, che si riferisce ad un target sicuramente limitato ma fedele e costante, non meriterebbe qualche attenzione di più e, soprattutto, qualche iniziativa coraggiosa? Mi riferisco a ristampe di materiale marvel anni '70, rivolte al solo circuito delle librerie specializzate.

[M. Ginevra] - La Panini, che possiede il marchio Marvel Italia, è un esempio serio di quanto sia oggi importante il marketing e un certo modo di fare editoria. La Panini pubblica diversi fumetti di supereroi narrativamente scadenti e graficamente non all'altezza. Ma riescono a reggere, assieme a quelli di qualità eccellente, proprio perchè il fumetto è trattato come un prodotto serio. Per cui: stampa e grafica professionale, redazionali puntuali e organizzati, pubblicità continua e via dicendo. In questo quadro, non è facile riservare attenzione all'appassionato più esigente, perchè i costi sarebbero assai considerevoli. L'appassionato chiede molto ma non è detto che sia disposto a dare in proporzione... Considerando però che i curatori di queste testate sono tutti competenti e appassionati come e più di te, presumo che appena possibile saranno i primi a mettere in cantiere proposte adeguate.

[MiticoBaro] - Un’ultima domanda, che esula un po’ dall’argomento fin qui trattato? Quali sono le tue passioni fumettistiche, e come sono cambiate in questi anni? Ossia: quali sono i fumetti che porteresti con te in una vacanza per concederti un periodo di sano relax (sia materiale datato che recente, intendo)?

[M. Ginevra] - Ho la fortuna di essere un lettore onnivoro. Per cui ti rispondo in base all'attuale momento. Se dovessi partire domani, porterei con me: Rat-Man, Magico Vento, Black della Coconino Press, Mondo Naif, l'ultimo Eisner, gli albi canadesi della Drawn & Quarterly, qualcosa di James Kochalka, Love & Rockets, Blue, Kerosene, Stripburger, Spawn, Budda, il nuovo Jessica Abel, Mattotti, Munoz.... beh, è chiaro che non porterei io le valigie!

intervista di Francesco "MiticoBaro" Barilli
la redazione ringrazia Michele Ginevra per la disponibilità e la cortesia

Il design del sito è ©2001 di Matteo Scarabelli. I contenuti del sito sono © dei singoli autori. Eventuali opinioni espresse dai singoli autori non sono necessariamente condivise dai manutentori del sito.

Le immagini, testi, personaggi e loro caratteristiche distintive tratti da fumetti, film o quant'altro sono © e TM degli aventi diritto, e sono utilizzate a corredo di commenti e recensioni entro i limiti del "fair use".